Molti si chiedono se la coppia sana debba litigare. Se il litigio sia un aspetto fondante il legame.
Il litigio aiuta la coppia a capirsi meglio? Ad affrontare e superare i malcontenti?
Le coppie che non litigano sono coppie che non affrontano i problemi oppure coppie senza problemi?
Per affrontare questa tematica occorre prima cercare di comprendere che cosa sia il litigio.
Il litigio è una forma comunicativa in cui le parti esprimono in modo deciso, spinti da vari livelli di emotività, il proprio punto di vista; talvolta degenera attraverso l’uso di accuse e insulti e può degnerare ulteriomente attraverso la violenza fisica.
Il litigio può diventare utile quando porta la coppia ad un nuovo accordo, diventa invece logorante quando si conclude con la “supremazia” di uno sull’altro.
Andiamo per gradi e cerchiamo di comprendere di più sul litigio.
Parole da non dire mai durante un litigio
John Gottmann, ricercatore da più di venticinque anni delle dinamiche di coppia e
autore di numerosi libri in merito, asserisce che ci sono tre parole che non dovrebbero fare parte di un litigio teso al miglioramento della relazione:
1- Mai
2- Sempre
3- Insulti verso l’altro
I primi due punti rappresentano una condanna senzo appello per l’altro nella coppia. Se si inizia una discussione asserendo che “Non hai mai fatto…” “Hai sempre fatto…” non resta spazio per le eccezioni, per l’oggettività e soprattutto per il dialogo.
Davanti ad un’affermazione come queste ci si sente senza via d’uscita e non resta che reagire fuggendo oppure attaccando più forte “Stai zitto tu che non ti sei mai preoccupato di…”.
Questa dinamica porterà ad una escalation di toni e affermazioni che si concluderà con la supremazia di uno dei due e, di conseguenza, il fallimento del dialogo nella coppia.
Ecco perchè i mai e i sempre non funzionano nel litigio che ambisce a migliorare la relazione.
Il terzo punto invece tratta in modo implicito il presupposto che sta alla base di un conflitto evolutivo: “io e te abbiamo lo stesso valore, io ho dei limiti come tu hai dei limiti, vediamo se assieme riusciamo a trovare un modo migliore”
Insultare, criticare, ridicolizzare o stare in un silenzio di sfida, porta la discussione alla deriva e a lungo andare probabilmente anche la coppia andrà alla deriva.
Programmati per combattere o scappare
Vorrei spendere qualche parola in più rispetto alla risposta attacco/fuga: senza addentrarmi troppo nella fisiologia umana, posso ricordavi che siamo programmati per la sopravvivenza ed è per questo che abbiamo un sistema nervoso che agisce in autonomia e regola le sue funzioni in base all’ambiente che ci circonda e alle nostre necessità.
Il sistema nervoso autonomo che ha aiutato nel corso dei secoli la nostra specie a sopravvivere, si attiva anche ogni volta che ci troviamo in pericolo o percepiamo un pericolo e predispone il corpo ad agire in modo efficace allo stimolo minaccioso mettendoci in fuga oppure attaccando la fonte del pericolo. L’obiettivo è quello ultimo scolpito in ogni forma di vita: sopravvivere.
Quando il nostro corpo entra in modalità attacco\fuga ottimizza ogni azione, non bada più a ciò che sta intorno e va dritto alla ricerca di una condizione in cui la minaccia sia lontana.
Quando siamo in questa modalità perdiamo tutte le buone competenze relazionali: l’empatia, l’ironia, la calma nel voler comprendere cosa l’altro intenda dire.
Molte delle nostre migliori qualità, quindi, non sono più accessibili, l’unica cosa che ci interessa è avere più impatto possibile in ciò che sta accadendo.
Sopravvivenza nella relazione di coppia
Cosa c’entra quindi la reazione che abbiamo litigando per chi deve portare fuori l’immondizia con la reazione che si ha davanti ad un pericolo reale per la nostra sopravvivenza? Come mai può capitare di entrare in modalità attacco\fuga anche solo quando si litiga con il partner?
Perché siamo mammiferi e animali sociali, perché abbiamo un bisogno vitale di sentirci amati, curati, protetti e quando non sentiamo soddisfatti questi bisogni agiamo con forte impatto su chi pensiamo debba essere la persona destinata ad offrirceli.
Ecco allora spiegato perché talvolta i litigi per cose semplici si trasformano in pericolosi campi di battaglia: spesso il motivo del litigio rappresenta in realtà qualcosa di molto più grande che ci fa sentire minacciato nella nostra integrità, umiliato, non considerato, disprezzato, non amato.
Quando stiamo litigando con la persona che amiamo e la rabbia, il risentimento, il non sentirci considerati ci portano in modalità attacco\fuga rischiamo di perdere di vista il sentimento che ci lega all’altro, il nostro passato e i nostri progetti futuri e quindi diventare noi stessi vittime e ciechi di rabbia per ciò che riteniamo ingiusto, peggiorando ulteriormente la situazione con l’altra persona.
Agiamo gesti o diciamo parole che in modalità “ordinaria” non avremmo mai pronunciato.
Due modi diversi di litigare
Le coppie che tra le loro caratteristiche ritrovano il bisogno di costanti conferme della propria solidità e dei sentimenti reciproci, probabilmente si troveranno ad attaccare e confliggere con più forza e regolarità. Il litigio sostituisce in modo distorto la domanda “quanto tieni a me? Dimostramelo”.
Questo è il punto su cui la coppia può lavorare in psicoterapia se vuole migliorare la qualità di vita e la longevità.
Paradossalmente, più la coppia ha bisogno di conferme e ingaggia faticosi litigi, più si sfalda e aumenta le probabilità di distruggere il legame ed esaurire i sentimenti.
Le coppie che invece sentono solido il rapporto e non necessitano di ricorrenti conferme reciproche potranno limitare il litigio alla reale causa del disaccordo.
In questo caso il itigio servirà per trovare una soluzione ad una questione in sospeso, in questo caso il litigio porterà la coppia ad una situazione di benessere migliore.
Come distinguere i due tipi di litigio
Una volta individuati questi due tipi di litigio possiamo chiederci se i litigi nella nostra coppia siano sempre per gli stessi motivi, senza portare ad una soluzione, oppure se variano seguendo le fasi evolutive della coppia e tendenzialmente trovano una soluzione migliorativa.
Nel primo caso è possibile che si litighi ricorsivamente per le stesse cose ma in realtà si discuta della solidità del legame andando alla ricerca di conferme. Ecco perché non si arriva mai ad una soluzione, perché non è esattamente quella esplicitata la fonte di incomprensione. (es. chi deve portare fuori l’immondizia). In casi come questi spesso la discussione subisce un’escalation e terminerà quando uno dei due abbandonerà il campo.
Missione fallita, sia per il motivo (falso) del litigio, sia per avere conferme dei sentimenti nella coppia.
Qui l’ultima chance per prolungare la vita della coppia è il modo in cui tenteranno di fare pace, ma questo non toglie l’handicap nel gestire il conflitto, che fino a quando non verrà preso in seria considerazione non potrà essere eliminato.
Julie Gottman collega e moglie di John Gottman, dopo una lunga osservazione di un campione di circa 3000 coppie, ha potuto teorizzare che le coppie dalla relazione sana e longeva caratterizzano spontaneamente così il loro litigio:
1- inizano il litigio dicendo i sentimenti provano; “sono furioso\ stufo\ snervato”
2- spiegano il motivo del loro malessere “…tutte le mattine mi ritrovo i sacchi dell’immondizia da buttare” “… le bollette sono ancora lì in attesa di essere pagate” ecc.
3- dichiarano ciò di cui hanno bisogno
I risultati delle loro ricerche dichiarano che la maggior parte delle coppie che riesce a sfruttare il conflitto per migliorare la situazione critica tende prima di tutto ad evitare le offese: non dicono ” Sono stufo, non butti mai l’immondizia, sei una scansafatiche!” ma come specificato sopra tendono spontaneamente a portare l’attenzione a sé, ai propri sentimenti e poi fanno una richiesta in base ai propri bisogni.
Queste competenze in alcune coppie sono innate, in altre invece possono essere apprese anche attraverso un lavoro fatto assieme.
Volete sapere perchè si grida contro l’altra persona quando si è arrabbiati?
Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate, i loro cuori si allontanano molto.
Per coprire questa distanza, bisogna gridare per potersi ascoltare.
Quanto più arrabbiati sono, tanto più forte grideranno per potersi ascoltare.
D’altra parte, che succede quando due persone sono innamorate?
Loro non gridano, parlano soavemente, e perché?
Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola.
A volte sono talmente vicini i loro cuori, che neanche parlano, solamente sussurrano.
E quando l’amore è più intenso, non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi.
I loro cuori si intendono.
Quando discutete, non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più,
perchè arriverà il giorno in cui la distanza sarà così tanta che potrebbero non trovare più la strada per tornare.”
(Mahatma Gandhi)
Mio marito spesso litiga con me, io non rispondo, da fine scopio i rispondo male adesso si offende lui cosa fare