Ultimamente ho approfondito la conoscenza di Anne Ancelin Shutzenberger (alla quale ho dedicato questo articolo dopo averla incontrata) attraverso la lettura di altri due suoi libri, davvero utili e interessanti: “Il piacere di vivere” e “Uscire dal lutto”.
Sono libri che arrivano direttamente al lettore e che consiglio a tutti, perchè parlano di ognuno di noi.

Il lutto non è esclusivamente la morte di una persona amata, ma anche la perdita di qualsiasi altra cosa o relazione su cui abbiamo investito: il lavoro, le amicizie, i figli adulti che vanno via, la perdita dell’animale domestico, un progetto che fallisce, la fine di un amore, un trasloco forzato, la migrazione, la malattia. Non sempre i lutti trovano spazio e tempo per essere adeguatamente elaborati e si trascinano negli anni, aumentando le occasioni stressanti e riducendo piano piano e sempre di più la nostra gioia di vivere ed la visione positiva del futuro. Anne dice: “La sofferenza che non riusciamo ad esprimere a parole spesso viene espressa attraverso il corpo”.

Per curare e per guarire le sofferenze del corpo e dell’anima è fondamentale somministrarci, assieme alle eventuali terapie mediche e psicologiche e con la stessa meticolosità, almeno 4 piaceri al giorno.
E’ fondamentale capire che la vita è fatta anche di piccole cose semplici quotidiane non solo di grandi avvenimenti, che anzi sono rari.
E’ importante concedersi del tempo piacevole tutto per noi senza sensi di colpa, allontanandoci per 4 momenti al giorno dagli eventuali “addestramenti” che abbiamo ricevuto fin dall’infanzia: essere servizievoli, dedicarsi agli altri, annullarci di fronte agli altri, essere contenuti e seri, vivere nel timore di una imminente disgrazia.
Ricordiamoci che la sola persona con la quale siamo certi si restare fino alla fine dei nostri giorni siamo proprio noi stessi! 🙂

Come si fa?
Iniziamo con un bell‘elenco di cose semplici e poco onerose che ci danno gioia: bere un caffè al sole, annusare un fiore o un profumo, assegnare forme alle nuvole, fare rilassamento, mangiare un cioccolatino, telefonare ad una persona a cui pensiamo spesso, accarezzare il proprio gatto o cane, guardare la pioggia che cade….
Una volta fatta la lista, da aggiornare di giorno in giorno, si passa all’azione, all’inizio può sembrare strano ma è come una medicina, due tre volte al giorno finchè il piacere di vivere non riporterà alla mente sogni e passioni antiche e accantonate e anche il piacere di offrirseli nuovamente.

“Per guarire bisogna voler guarire. Per voler guarire, bisogna aver voglia di vivere.” Anne Anceline Shutzenberger