Sono stati scritti decine di libri e centinai a di articoli che elencano cosa sia efficace o meno per migliorare la qualità della vita nella coppia o per alleviarne la sofferenza quando si trova in difficoltà. Talvolta sentiamo proporre questi regole nei programmi in televisione da improvvisati guru dell’amore a due. Queste indicazioni sono basate sulla ricerca o solo sul buon senso? Non sempre il buonsenso è sostenuto dalla ricerca scientifica, e ciò che talvolta sembra avere senso in realtà non ne ha affatto. Ecco una serie di regole e indicazioni che tendono ad essere suggerite alla coppia ma che nel tempo si sono rivelate falsi miti non supportati dalla ricerca scientifica. Vediamo quindi 6 falsi miti sulla vita di coppia:
1. Dare e avere (Quid Pro Quo)
Dr. Lederer & Dr.Jackson deducono che in ogni coppia esiste un contratto implicito in cui ognuno dei partner si ritrova senza saperlo ad offrire e ricevere; questo permette alla coppia di vivere in un senso di equilibrio e appagamento.
Quando la coppia va in crisi questa innata reciprocità va persa e la fiducia reciproca si riduce sempre di più.
E’ venuto quindi naturale ai terapeuti di coppia iniziare a rivedere questo contratto in terapia e aiutare i partner a ritrovare un “dare e avere” concreto, un vero e proprio scambio in base ai bisogni reciproci.
Nel 1977 si scopre, grazie agli studi di Bernard Murstein, che il contratto “dare e avere” costruito in con i due partner non fa che peggiorare la situazione e aumenta le occasioni per rinfacciare ciò che si è fatto per l’altro senza ricevere indietro un adeguata ricompensa.
Per quando suddividere ruoli e responsabilità sia di aiuto e appaghi il buon senso, non è una buona strategia per la coppia che cerca la via di uscita.
Quando i partner diventano dei “contabili” perdono ancora di più la fiducia reciproca e la relazione accusa ancora di più il colpo.
Ognuno dà un proprio valore alle azioni e se messe in una “partita doppia” difficilmente si riuscirà a fare quadrare il conto.
2. Le relazioni extraconiugali sono la maggior causa di divorzio
Questa supposizione molto sensata appartiene per primo a Frank Pittman ed è vero che le relazioni extraconiugali generano molta sofferenza e possono portare alla separazione.
Ma è anche vero che dal centro “Californiano di mediazione per i divorzi” emerge un dato significativo: l’80% delle separazioni avviene a causa della mancanza di intesa e fiducia reciproca.
La maggior parte della letteratura che si occupa di tradimenti sottolinea che le avventure extraconiugali non avvengono per la ricerca di sesso ma per la ricerca di qualcuno che offra affetto e comprensione.
Ecco perché la maggior parte dei rapporti non finiscono per passione extraconiugale ma per glaciazione interna alla coppia. 🙂
3. Le donne sono più predisposte alla monogamia
L’idea comune che l’uomo sia istintivamente sempre alla ricerca di nuove partner e che la donna ricerchi solidità e costanza da un compagno solo può portare la coppia ad una spaccatura.
Anche questo è un falso mito.
Da quando le donne hanno iniziato ad entrare in modo consistente nella società del lavoro ed hanno conquistato il loro posto, si è potuto notare un’evoluzione nel loro atteggiamento verso la monogamia.
I sociologi stimano ad oggi lo stesso numero di relazioni extraconiugali sia per gli uomini che per le donne.
Le differenze di genere rispetto alla monogamia erano portate solo dal maggiore isolamento delle donne e non da una loro predisposizione.
Ricordiamoci che storicamente è stato l’uomo a scegliere la monogamia, così da rassicurarsi sulla paternità della prole e alla conservazione del patrimonio.
Qualche accenno in merito anche su questo mio precedente articolo.
4. Le differenze di genere sono incolmabili
Ricordate il best seller di John Gray “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere”?
Tenetevi forte: anche questo è basato su un falso mito! :-0
Che gli uomini siano più orientati verso le cose da fare e meno emotivi e le donne abbiano bisogno di sentirsi in una coppia, più emotive e meno pratiche è stata un’ipotesi proposta negli anni ’50 dai Dott. Bales e Parson, ma Elisabeth Aires ha dimostrato, con anni di ricerca, che le cose sono molto diverse.
Le donne sono molto pratiche ed organizzate nella vita familiare e così sono anche gli uomini.
Le donne in famiglia sono molto emotive ed esprimono affetto esattamente come gli uomini.
Robert Levenson ha accuratamente analizzato il linguaggio nelle coppie durante le varie interazioni e ha scoperto che le donne utilizzano nove parole al minuto che rappresentano emozioni e gli uomini otto. Non tutta questa differenza con dati alla mano.
5. Le coppie felici sanno risolvere tutti i problemi
Questo falso mito è ancora in voga anche tra i terapeuti di coppia.
Non tutti i problemi possono essere risolti, il 13% dei problemi irrisolvibili sono “perpetui” cioè si ripropongono sempre uguali nel tempo e non hanno soluzione in quanto i due nella coppia hanno delle posizioni personali molto radicate e la negoziazione non è possibile.
Non resta che migliorare il dialogo attorno a queste questioni: cercare di persuadere l’altro che la nostra opinione sia quella corretta logorerà la relazione.
6. Abbassare le aspettative
L’ipotesi che abbassando le aspettative nelle relazioni di coppia si possa vivere con maggiore serenità è un’ipotesi solo in parte corretta, dipende dal tipo di aspettative.
Esistono in realtà alcune aspettative che hanno a che fare con i valori della relazione, come per esempio essere trattati con rispetto e portare rispetto.
Abbassare il livello delle aspettative nei valori non aiuta la coppia a vivere con maggiore serenità.
Fonte: Manuale "Level 1 Clinical Training Gottman Method Couples Therapy"