“Chi di voi ha paura della depressione post partum?”

-“Io, io” – mani alzate qua e là in tutta la sala

-“Quanti di voi pensano che sia una dei tanti imprevisti che possano accadere e che bisogna solo sperare che non capiti?”

– Silenzio assenso.

Questa è più o meno l’idea generale che abbiamo della depressione post partum, una spada di Damocle che può colpire chiunque e non c’è modo di prevenirla.
In realtà non è proprio così.

Mi occupo di disagi emotivi nel periodo perinatale, ovvero nel periodo che va dalla gravidanza al primo anno di vita del bambino, da diversi anni.
Annualmente tengo un corso di aggiornamento per personale sanitario proprio su questo tema. La depressione post partum è un argomento che occorre trattare il più possibile e con dati alla mano perché l’idea generale che si ha in merito deriva soprattutto dai drammatici fatti di cronaca ma questa è una visione parziale.

Nell’ultimo corso sui disagi emotivi delle neo-madri, ho conosciuto delle colleghe educatrici che stavano avviando il progetto “Oh, mamma!” ad Aosta, poche settimane fa mi hanno chiesto di scrivere per loro un articolo proprio sulla depressione post-partum, ed eccolo qui sotto.
Buona lettura
“Chi ha paura della depressione post-partum?”