blue boatsA distanza di tempo, per qualcuno mesi per altri anni, ho chiesto ad alcuni ex corsisti del Training Autogeno cosa pensassero del metodo appreso. Ecco cosa mi hanno risposto.

D.P. 40 anni:

Ho frequentato il corso di gruppo di TA dopo aver letto qualcosa su internet e dopo aver approfondito la conoscenza tramite un colloquio con Sara. L’obiettivo era di acquisire uno strumento in più per gestire alcune piccole – grandi difficoltà della vita di tutti i giorni. In particolare uno strumento che mi permettesse di riordinare pensieri che affollano la mente e spesso non permettono di agire in maniera più consapevole, soprattutto, per quanto mi riguarda, con una difficoltà nel dare le giuste priorità con inutili “dispendi di energia”.
La frequentazione è stata utile per apprendere le tecniche. Il lavoro è sicuramente individuale ma la condivisione in gruppo ha favorito il superamento delle difficoltà legate all’apprendimento di qualcosa di nuovo ai più. Ritengo che Il percorso non sia facile e richieda  impegno, costanza e  determinazione; questo però, a mio avviso, è la miglior garanzia di non trovarsi di fronte a illusioni e facilonerie . Credo di poter dire, data la mia esperienza,  che la pratica costante del  il TA possa effettivamente costituire un ausilio, nella vita di tutti i giorni. Un piccolo spazio per sè che può rivelarsi utile anche per chi si ha attorno. Si tratta di un esperienza che consiglierei sicuramente.

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Mi chiamo Manuela ed ho 53 anni,
lo scorso anno ho frequentato il corso di Training Autogeno in forma individuale per cercare di controllare meglio le mie ansie ed in particolare la paura di volare.
Il TA è stato utile ad affrontare con minore stress e a volte ad evitare, i piccoli contrasti giornalieri  ed alcune fobie. Purtroppo  non ho ancora avuto l’occasione di sperimentarlo su un aereo.
A volte  quando sento salire l’ansia perché ad esempio devo parlare in pubblico o affrontare un tornante in montagna, ricorro al T.A. con notevoli benefici.

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Sergio,47 anni
ho frequentato il corso di gruppo.
Ho deciso di imparare il TA perche’ sono un curioso e devo dire che e’ stato molto utile.
Penso che sia ormai entrato a far parte del mio stile di vita.
Lo uso quando  voglio staccare la spina da questa vita frenetica,quando a volte il negativo mi perseguita.
E allora sì che mi connetto con un nuovo mondo,senza stress e cattivi pensieri la mente vaga come in un bel sogno!
Grazie Sara.

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Matteo, 23 anni, studente
Ho frequentato un corso di gruppo (T.A. base)
Mi è parso di capire che i principi basilari del T.A. siano comparsi in varie culture e discipline (seppur con nomi diversi) e la cosa mi ha stupito.
Grazie al T.A. ho eliminato il problema del bruxismo (sfregamento dei denti causato da stress) almeno durante le ore diurne. Lo uso ancora per rilassarmi nei momenti di tensione (soprattutto nelle attività che svolgo mal volentieri).

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Alessandro   39 anni    Impiegato

Hai frequentato il corso di gruppo o il corso individuale?

Gruppo

Perché hai deciso di imparare il Training Autogeno?

Curiosità, esigenza di un maggiore controllo su se stessi e per allentare la tensione muscolare a cui sono soggetto

A cosa ti è stato utile?

Maggiore consapevolezza delle proprie reazioni a quello che succede attorno a livello muscolare e in generale psicosomatico. Consapevolezza di poter con la concentrazione in parte gestire le proprie reazioni a quello che ci succede attorno.

Lo usi ancora? In quali occasioni?

Per addormentarmi, per rilassarmi, per fermarmi un attimo e fare il punto della situazione

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Domenico,75 anni,dirigente in pensione.

Ho frequentato il corso di gruppo.
La scelta di imparare il T.A. mi e’ stata consigliata da una psicologa dell’Ospedale S.Luigi.
Nel ringraziarla nel prezioso consiglio devo riconoscere che il TA mi e’ stato (e lo e’ tutt’oggi) di grande aiuto nel superare un particolare momento della  vita dovuto al
mio stato di salute.
Non l’ho usato molto, ma e’ una costante il poterlo fare, mente sgombra di problemi di salute e non.
Grazie Sara

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Sono Mary,ho 52 anni, casalinga.
Ho frequentato il corso di gruppo e l’ho fatto perché volevo imparare a gestire i momenti d’ansia e i problemi ad essi correlati. Mi è servito in situazioni tipo dentista o proprio solo per rilassarmi durante la giornata. Devi però essere costante,non come me che dopo aver terminato il corso, col passare del tempo l’ho applicato sempre meno…comunque lo rifarei sicuramente perché è stata un esperienza che mi ha arricchita e ho uno strumento che posso sempre usare in caso di bisogno.

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Alessandro, 25, studente

Corso di gruppo Training Autogeno di base

L’interesse per questa disciplina è avvenuto leggendo, principalmente su internet, i suoi potenziali effetti contro patologie cutanee di origine sia fisica che psicologica come la dermatite atopica della quale soffrivo.

Ma affrontando il percorso di apprendimento delle varie tecniche, ho scoperto molto di più: il T.A ha davvero una grande versatilità e delle possibilità molto grandi.  Queste spaziano dal semplice rilassamento, al controllo di piccoli disturbi dovuti allo stress per arrivare anche a miglioramenti nel campo della creatività e delle relazioni interpersonali.

Attualmente continuo ad usarlo, con minore frequenza ma cercando di mantenere una certa costanza, inoltre lo consiglio a molte miei amici e amiche i quali non hanno ancora avuto modo di conoscere i benefici del T.A. e soprattutto le potenzialità delle propria mente.

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G., 42 anni, pratico diversi sport: kayak, nuoto e ginnastica in modo intensivo.

– Hai frequentato il corso di gruppo o il corso individuale?

Individuale (problemi di orario, mi è dispiaciuto non potermi confrontare con altre persone)

– Perché hai deciso di imparare il Training Autogeno?

Controllare l’ansia nelle prestazioni sportive e le reazioni impulsive

– A cosa ti è stato utile?

A pensare ad allenare la mente quanto un muscolo qualsiasi del corpo. Quando si dice “la testa è tutto”.

– Lo usi ancora? In quali occasioni?

Si lo uso e più che altro ”me lo impongo”. Mi spiego meglio: quando si pensa ad avere un bicipite più grosso, un addominale più piatto, gambe più potenti, etc. anche se l’esercizio è noioso, pesante, faticoso dopo una giornata di lavoro, ci si obbliga a farlo, per non perdere la tonicità o per vederne i risultati non solo estetici ma funzionali ad un altro sport (es  voglio avere una spinta maggiore nei 200mt, una bracciata più forte nel nuoto ).

Allo stesso modo bisognerebbe considerare il TA che condiziona la mente, un esercizio  da fare regolarmente affinché, qualche cambiamento avvenga dentro di noi in modo che  ci condizioni prima di rispondere impulsivamente o farsi prendere da ansie (avversario apparentemente più forte, apnea sott’acqua, rapida in canoa. ….etc. etc..).  Es. : mi verrebbe da fare questo ma ….contiamo almeno fino a 5 e analizziamo obbiettivamente cosa fare.

Se non esercitiamo la mente a fare ciò automatizzando il processo (da qui il fatto che bisogna imporsi di fare gli esercizi mentali tanto quanto quelli fisici) difficilmente raccoglieremo i frutti del TA.

Purtroppo siamo portati a pretendere dalla ns. testa risultati più repentini e veloci di quelli “fisici” della ns. muscolatura. Mi spiego: “se dopo 15 gg. che facciamo i bicipiti o i tricipiti non vediamo un braccio definito , scolpito, non ne facciamo un dramma, partiamo subito dal presupposto che sia normale, in quanto sappiamo che dopo almeno 3-6 mesi di lavoro potremo vedere risultati tangibili. Con lo stesso approccio dobbiamo pensare al TA: non possiamo pretendere che dopo 10 sedute o 1 mese di TA il ns. “adattamento” sia immediato e quindi se ci capita ogni tanto di aver ansia essere portati a  pensare di aver fallito, ma dobbiamo sforzarci di vedere cosa succede a lungo termine, quindi dopo 3 – 6 mesi facendo  esercizi regolarmente (le famose formule): da qui l’esigenza di impormi il TA.

Le occasioni in cui mi capita di usarlo sono quelle prima di una discesa in kayak o come sopra citato la sera prima di andare a dormire, giusto per non lasciare cadere nel dimenticatoio le formule per i motivi di cui sopra

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Rossana 37 anni, educatrice.

“Ciao sara,

volevo raccontarti una cosa che mi è successa stamattina.
Sono andata in piscina per fare la mia ora di nuoto libero settimanale, cosa che mi rilassa davvero e mi aiuta a sciogliere la mente. Stamattina però sono capitata in una corsia dove mi trovavo un po’ a disagio perchè c’erano delle persone che andavano a ritmi diversi. di solito ci si adatta, però in quella corsia c’era una ragazza che continuava ad andare più veloce, superando tutti a destra e sinistra. Normalmente c’è una direzione e si tiene la destra, ma questa te la ritrovavi addosso perchè cercava di infilarsi tra due, sopra, sotto, un vero fastidio. Ho provato a fermarla e chiederle di fare attenzione, ma non è servito. insomma, ero davvero arrabbiata. Ho pensato di uscire, ma mi dispiaceva rinunciare alla mia desiderata ora di nuoto che riesco faticosamente a ritagliarmi nella settimana. così ho provato a fare il training mentre ero in acqua!

Invece di contare le bracciate per il respiro come faccio di solito, ho iniziato a ripetere la formula  “sono calma e profondamente rilassata”. Magicamente mi sono ritrovata in una bolla e ho cominciato a ritrovare il ritmo giusto e a nuotare meglio. C’era ancora la ragazza che continuava a fare il suo solito slalom, ma non mi dava più fastidio. Piano piano mi sono rilassata di nuovo e ho continuato a fare le mie vasche con più tranquillità. Ero davvero sorpresa e ho cominciato a riflettere sul grande potere che ha il training in situazioni di stress. L’unico inconveniente è stato che a un certo punto non avevo più la reale percezione del mio corpo, a tal punto che quando ho visto il mio braccio ho pensato che fosse quello di un’altra persona. d’altro canto sentivo meno anche la stanchezza. non potendo fare una ripresa corretta, ho ricominciato a contare le bracciate come prima e ho fatto una vasca a dorso per modificare i movimenti, così ho ripreso possesso del mio corpo prima di uscire dall’acqua.

Tutto ciò mi ha fatto riflettere sul fatto che il training autogeno possa essere davvero una reale “inversione di rotta” dal punto di vista emotivo. sono passata da un sentimento di disagio e rabbia a quello di rilassamento e ho spostato il problema su un altro piano. ho trovato l’esperienza proprio interessante ed è per questo che ho sentito il desiderio di scrivertela. in particolare mi ha colpito il fatto che anche in una situazione “non tradizionale” io sia riuscita ad avere un contatto così diretto con il mio corpo e la mia mente. un po’ mi ha anche spaventato, devo dire, perchè il potere è davvero grande.
bene, questo è quanto. ci sentiamo presto. intanto ti auguro buona giornata. ciao ciao  Rossana”

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Sono Giulia, ho 42 anni e faccio l’insegnante. Ho tre figli e corro tutto il giorno, le mie giornate sono davvero piene. Spesso questo mi porta ad essere un pò superficiale e a trascurare le cose importanti, come i rapporti con gli altri e le cose piacevoli della vita. Saranno i 40 anni probabilmente, ma ho sentito il bisogno di fermarmi un poco e il corso di T.A. mi ha aiutato in questo senso. Ho scoperto che serve rilassarsi e che aiuta sia psicologicamente (anche se sono organizzata e serena nel mio tran tran quotidiano)  sia fisicamente (lo uso ancora adesso quando dormo poco o sono particolarmente stanca). Ho frequentato anche il corso di sogni guidati e mi è piaciuto! E’ un mondo nuovo, che ho iniziato a scoprire e non vorrei dimenticare! Giulia

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