Il tradimento in amore è per molti il mostro, l’uomo nero, il burrone in cui si teme di cadere. Il fatto, visto ancora oggi come evitabile ed imperdonabile, fino a non troppo tempo fa costituiva reato se consumato all’interno del regime matrimoniale. Ad oggi, in caso di separazione tra coniugi, il tradimento causa l’attribuzione di colpa e relative conseguenze negli accordi patrimoniali.
Gelosia e controllo nella coppia vs fedeltà e fiducia
Tante coppie vivono una buona dose di gelosia, controllo, e sospetto dell’infedeltà del partner. Una vita di coppia, in questo caso, faticosa e che riattiva, probabilmente, altre situazioni del passato in cui ci si è sentiti traditi. La fedeltà, la fiducia e lo spazio esclusivo ed escludente (F. Monguzzi 2006) tra due, e solo due persone, sono gli elementi che definiscono la coppia. Quando non c’è più fiducia la coppia rischia di perdersi.
Il saggio della filosofa Michela Marzano “Avere fiducia” (Mondadori 2012) è un trattato che ci aiuta ad allargare il punto di vista rispetto al tema del tradimento ed il suo opposto: la fiducia appunto. Pur non parlando di amore di coppia, traccia le linee base su cui si fondano le relazioni umane e sociali. Anche in questo caso al primo posto c’è proprio la fiducia, senza questa non si fanno progetti, non si da “credito” non si fantastica non ci si abbandona nella “danza”.
E’ proprio sulla fiducia che si basa l’amore nella coppia, l’innamoramento e le prime fasi dell’amore sono un vero e proprio lasciarsi cadere di schiena nella certezza che l’amato ci accoglierà nelle sue braccia senza lasciarci cadere a terra, così da consolidare la fiducia che farà poi da collante alla coppia.
Talvolta però si cade a terra e ci si fa un gran male, il dolore dell’impatto è enfatizzato dal dolore per la sorpresa del tradimento della fiducia. “Come hai potuto infangare così il nostro amore?!” Gli aggettivi che accompagnano questa situazione e il traditore in genere sono di questo tipo: sporco-infangato-indegno-schifoso-incomprensibile-vergognoso-imperdonabile.
Perdonare il tradimento è possibile?
Alla luce di tutto questo, è possibile perdonare il tradimento? Qual’è il processo che accompagna il perdono? Ma soprattutto cos’è il perdono?
Perdonare significa letteralmente rinunciare alla propria vendetta per il torto subito. Non significa dimenticare ne’ fare finta di niente.
Come punto di partenza non c’è male.
Quanti di noi sono in grado di non vendicarsi davanti all’umiliazione, in senso di sconfitta, il sentirsi mettere da parte, l’abbandono e la moltitudine di sentimenti che derivano dall’aver subito un tradimento?
Che cosa possiamo fare di tutta l’umana rabbia che ne deriva se non la vogliamo agire contro chi ci ha traditi?
Che immagine avremo di noi se perdoniamo e passiamo sopra ad un evento così significativo? Che esperienza, idea e cultura ho, e ho ricevuto dalla mia famiglia, rispetto al tradimento in amore? Cos’hanno fatto gli altri prima di me in reazione a questo evento?
Superare il tradimento con la psicoterapia è possibile?
Il tema del tradimento è uno dei più ricorrenti nella psicoterapia di coppia. Nella mia esperienza circa l’80% delle coppie mi chiede un appuntamento congiunto a seguito dell’evidenza di un tradimento, occasionale o perpetuato. Spesso l’atteggiamento con cui arrivano è come se il tradimento fosse il punto di non ritorno oltre che il fulmine a ciel sereno di una coppia che apparentemente, prima del fatto in questione, non presentava grossi problemi.
La stanza di consulenza ed il terapeuta diventano per la coppia la variabile da inserire all’interno di un ingranaggio saltato che così com’è non potrà tornare a funzionare.
Quando mi trovo a trattare il tradimento con la coppia (in questo caso mi riferisco a tradimenti occasionali, non a tradimenti seriali o a relazioni extraconiugali di lunga durata), una volta affrontati i sentimenti che ne derivano e lasciato spazio ad entrambi per esprimerli, ritengo importante ipotizzare con la coppia che si tratti solo della punta di un iceberg.
Il tradimento come sintomo di un malessere nella coppia
Il tradimento è un sintomo di un malessere interno alla coppia che si è tentato di risolvere fuori dalla coppia. Il tradimento è un tentativo di comunicazione che, soprattutto se confessato o scoperto, non può passare inosservata: implora attenzione e decodificazione.
Allargando la cornice della problematica stretta, motivo della prima consulenza, si dipana sovente una trama in cui il tema del tradimento fa capolino già da molto prima del tradimento sessuale agito e scoperto. In questo caso mi riferisco, per esempio, al senso di tradimento percepitorispetto al progetto di coppia che è stato ideato in un modo e poi non si riusciti realizzarlo, o dal senso di tradimento che può derivare da un forte coinvolgimento che può avere uno dei partner per il proprio lavoro, o dal senso di tradimento che può derivare da presupposti che cambiano senza rendersene conto e punti di vista opposti dopo la nascita di un figlio, dal senso di tradimento che può derivare dalla mancata effettiva separazione dalla famiglia di origine da parte del nostro partner. Insomma tutto ciò che fa vacillare la fiducia riposta nell’altro offerta all’inizio della relazione. Quando lo scambio della fiducia interrompe il suo flusso la coppia perde la sua cementificazione ed è possibile che arrivi qualcosa o qualcuno a rendere palese la ormai debole alleanza tra i due. Non necessariamente arriverà il tradimento sessuale, alcune coppie semplicemente si “perdono” e portano avanti la propria esistenza in modo indipendente pur coabitando, oppure portano avanti esclusivamente il progetto famigliare dimenticandosi di essere anche una coppia. E’ probabile anche che un giorno si troveranno “incontrarsi” e a guardarsi come due estranei.
Sentirsi traditi nella coppia
Una volta compreso quale sia stato il processo che ha portato la coppia ad allentare l’unione, si può realmente comprendere che il vissuto di tradimento si è presentato nella coppia molto prima dell’evento eclatante e che è lentamente e progressivamente aumentato fino ad affondare e soffocare l’unione alla radice. Questo lento e progressivo allontanamento è stato alimentato da entrambi i coniugi o per lo meno non è stato contrastato in modo efficace. Gli eventuali tentativi per invertirne la rotta non hanno portato il risultato desiderato.
Dopo il tradimento: ricominciare o lasciarsi?
A questo punto è la coppia che decide cosa fare: se cercare un nuovo equilibrio assieme, consapevoli che non sarà quello precedente alla crisi. In questo caso può essere utile un lavoro di psicoterapia di coppia.
Oppure decidere se gli eventi sono stati portati oltre ad ogni margine di recupero e procedere con una separazione.
Ho avuto la possibilità di assistere ad entrambi i processi, ho visto coppie soffrire profondamente e ricostruire assieme una nuova realtà, altre invece riconoscere la fine della loro relazione e avviarsi verso una separazione.
In un recente seminario del Dott. Alfredo Canevaro è stata offerta questa metafora “la coppia in consulenza ci porta in un bosco e ci sottopone un cumulo di foglie, detriti e rami di albero, come dopo un forte temporale. Sotto questo detriti troviamo un animale: se è ancora vivo è importante soccorrerlo e offrirgli tutto il necessario per tornare in forza, se invece non è riuscito a sopravvivere è importante prenderne coscienza e mettere in atto i riti di sepoltura. La cosa importante è che l’animale venga tirato fuori dal cumulo di detriti perché se resta lì sotto non potrà che diventare una carogna.”
Questa metafora schietta e a tratti macabra ci fa ben capire che se non viene preso in considerazione il problema il contesto di vita sarà difficile, invivibile e “appestato” da fraintendimenti e malumori ripicche e forse cattiverie per un tempo molto lungo. Se si riesce a recuperare qualcosa e riportarlo a vita soddisfacente, bene: obiettivo raggiunto. Ma se non è possibile è importante chiudere e dare dignità all’amore che è stato e a ciò che ha generato.