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Tutte le coppie, anche quelle che ci sembrano perfette, hanno dei conflitti.
E’ inevitabile!
Fortunatamente le ricerche ci aiutano a comprendere che non è l’assenza del conflitto ma il modo in cui viene gestito a permettere la longevità alla coppia.
Dico “gestire” e non “risolvere” perché il conflitto nella relazione è fisiologico ed ha la funzione di fare crescere la coppia e spingere i due a comprendersi.

Esistono argomenti che portano al conflitto, magari ripetutamente, a causa di punti di vista ed esperienze di vita diverse tra i partner, ma se ci si allena e si impara a gestire queste occasioni, la coppia aumenta le probabilità di diventare sana e longeva.

“The Four Horsemen” Clicca qui per vedere l’infografica originale di ciò che sto per spiegarti.

Così come i cavalieri dell’apocalisse arrivano per annunciare la fine del mondo, così alla base del metodo di intervento sulla coppia dell’Istituto Gottman sono stati nominati i quattro cavalieri dell’apocalisse della relazione di coppia e per fortuna anche i quattro antidoti per annientarne la profezia.

I quattro cavalieri sono atteggiamenti tossici che sono stati individuati in 25 anni di osservazione diretta di centinaia di coppie. In questo periodo sì è potuto constatare che alcune coppie utilizzano spontaneamente gli antidoti, altre no.
L’esito è stato una spontanea divisione del campione tra coppie sane e longeve e coppie che sono rimaste vittime delle loro interazioni.

Questi quattro tipi di interazione, portano lentamente la coppia a logorare la relazione fino a farla diventare estremamente tossica oppure a non lasciare altra scelta se non la separazione.
Imparare ad utilizzare gli antidoti permette alla coppia di migliorare le interazioni e quindi la qualità della vita.
Ecco qui di seguito i quattro cavalieri e gli antidoti per ognuno di essi.

 

I QUATTRO CAVALIERI E I LORO ANTIDOTI

 

1)  La critica: attacchi verbali personali o sul carattere, inclusi insulti.
“Parli sempre di te stesso, sei proprio un egoista!”
Antidoto: riuscire a fare le nostre rimostranze senza accusare l’altro. L’antidoto è sforzarsi di iniziare il discorso senza aggredire o insultare, usando frasi che rispondono alle domande “come sto?” e “di cosa ho bisogno?”
“Mi sento tagliata fuori da questo discorso e ho proprio bisogno di sfogarmi un attimo, possiamo parlare un po’ della mia giornata?”
Nota che al “come mi sento”  segue “di cosa avrei bisogno”.
Questo inizio di dialogo aumenta le probabilità di soddisfare i propri bisogni ed evita di riversare la propria frustrazione sul partner, il che spalanca le porte ad una controreazione forte.

2) Il disprezzo: si nota da tutte le frasi e atteggiamenti che sottintendono il senso di superiorità di chi lo usa. Può essere manifestato con frasi di critica, cinismo, nomignoli umilianti, fare il verso, alzare gli occhi al cielo.
Il disprezzo è il più importante predittore del divorzio e va eliminato ad ogni costo!
La ricerca stima 5:1, cioè finché su 5 interazioni positive ce n’è una negativa non è grave, se tutte le interazioni portano disprezzo o critica, si può immaginare che occorra lavorare intensamente per migliorare la relazione.
Quindi il suggerimento è piccoli gesti e spesso, all’inizio richiederà uno sforzo, ma poi piano piano potrà diventare spontaneo modificare il nostro atteggiamento.
Esempio di frase che contiene disprezzo: “Hai di nuovo dimenticato di caricare la lavastoviglie! La tua pigrizia è inqualificabile.” Alzando gli occhi al cielo.
Antidoto. “Capisco che sei stata\o molto occupata\o ultimamente, ma potresti ricordarti di caricare la lavastoviglie quando lavoro fino a tardi? Lo apprezzerei molto”
L’antidoto funziona perché la frase contiene comprensione per la situazione dell’altro. La mancanza dell’azione non è più riportata alla pigrizia o mancanza di volontà ma a forze maggiori. Non ci sono più riferimenti all’essere uno migliore o peggiore dell’altro.

3) Stare sulla difensiva: è un tentativo poco efficace per difendersi da qualsiasi critica.
Può manifestarsi in indignazione oppure nel fare la vittima in entrambi i casi si sposta la responsabilità su altri o altro. Questo stile non è efficace perché spostando la responsabilità non si può affrontare il problema.
L’antidoto è quindi prendere la propria parte di responsabilità in ciò che accade.
Esempio di frase che contempla lo stare sulla difensiva:
” Se arriviamo in ritardo non è di certo colpa mia, sei tu che ti vesti sempre all’ultimo!”
“Ok, detesto arrivare in ritardo, ma hai ragione, non è necessario partire troppo presto e talvolta potrei essere un po’ più flessibile.”
Questo cambio di affermazione permette di prendere la propria parte nell’aver creato il conflitto e limita l’escalation del litigio accusandosi reciprocamente. Con questa interazione la coppia apre la possibilità al compromesso.

4) Alzare i muri. Questo capita quando uno dei due si ritira completamente dalla discussione e smette di rispondere all’altro. Questo capita quando la tensione sale e ci si sente sovrastati, la reazione che sembra migliore è quella di tacere e farsi vedere disinteressati.
Per risolvere questa condizione è molto importante sapere una cosa: alla base di questa reazione di chiusura ci sono delle condizioni fisiologiche ben precise come il battito cardiaco molto accelerato e una eccessiva produzione di ormoni nel sangue che portano alla reazione di “fuga o attacco” (vai a questo mio articolo per approfondire)
In un esperimento scientifico è stato chiesto ad una coppia in fase di litigio di interrompere per motivi tecnici della telecamera e di mettersi a fare altro per riprendere il litigio successivamente. Dopo circa 50 minuti, dietro invito a riprendere la discussione, si era persa la veemenza del conflitto. Una volta abbassati il battito cardiaco e gli ormoni “della rabbia”, non c’era più il motivo di sostenere tanta agitazione e si può tornare al vero tema del discorso.
L’antidoto per questa situazione è decidere assieme di interrompere la discussione e mettere in pratica tecniche e azioni per calmarsi a livello fisiologico; auto rilassamento, passeggiata, attività di distrazione, per poi riprendere il vero tema del discorso.
Esempio di frase in cui si alza il muro:
“Ne abbiamo già parlato mille volte e non ho proprio voglia di ripetere sempre le stesse cose. Non sai quanto mi fai arrabbiare!”
“Ok, mi rendo conto che sto perdendo la pazienza, sei d’accordo se mi prendo un momento per calmarmi e poi ne parliamo ancora?”
Senza una pausa, in questo momento dell discussione, si rischia di diventare una bomba ad orologeria. L’unica soluzione è aver concordato precedentemente che in questi casi è meglio concedersi un break e permettere al corpo di tornare ad uno stato fisiologicamente più calmo.
Occorrono circa 20 minuti per ritornare ad uno stato di calma fisiologica, è fondamentale però in questi 20 minuti non rimuginare sull’accaduto o sentirsi vittime ma utilizzare strumenti efficaci come la meditazione o il training autogeno o altri esercizi fisici o mentali.

 

Ora che conosci questi strumenti usali!

 

Adesso che sei venuto a conoscenza dei quattro cavalieri che preannunciano il futuro infausto della tua coppia, cerca di trovarli e annientali con i suoi antidoti.
Usate assieme questi strumenti per venirvi incontro e limitare l’impatto del vostro conflitto.
Il trucco è essere alleati e vigili.
Se ti rendi conto che non riesci a metterli in atto nella tua coppia, sono disponibile ad aiutarvi a metterli in azione.